giovedì 13 novembre 2003

RACCOLTA OLIVE



E' stata una stagione strana, una siccità mai vista che ha avuto effetti negativi su tutte le colture, ha fatto seccare molte piante anche nei boschi, ma per l'olivo gli effetti positivi sono stati maggiori di quelli negativi. Il peggiore parassita dell'olivo è la mosca, Dacus Oleae, soprattutto nelle zone costiere dove le miti temperature invernali permettono alle mosche di sopravvivere sino alla primavera.
Queste zone vengono dette dai tecnici “pandacie” cioè favorevoli al Dacus... in anni normali quasi la totalità delle olive presenta danni dai vermetti di detta mosca, a meno di non usare antiparassitari come esteri fosforici o melassa avvelenata... Inutile dire che i miei olivi non vedono simili sostanze da almeno 15 anni, come pure non vedono concimi chimici, unico concime quello che producono e spandono gratis le mie caprette!
Causa la siccità la prima generazione della mosca è stata quasi decimata e le poche mosche sopravissute hanno trovato delle olive raggrinzite e talmente dure da non poter essere forate per deporre le uova. Parecchie olive sono seccate e cadute, soprattutto quelle aggredite dalla prima generazione della mosca. Quelle rimaste sugli alberi, con le pioggie di metà ottobre si sono riprese gonfiandosi d'acqua e di olio, e sono tutte, proprio tutte, senza neanche un vermetto; una cosa quasi incredibile.
Come tutti gli anni, ho radunato il gruppo di amici interessati a farsi una scorta di vero olio extravergine ed abbiamo iniziato la raccolta delle olive, mettendo le reti tese sotto i rami delle piante più grandi e raccogliendo a mano, sempre con l'aiuto di reti, gli alberi più bassi; il tutto con il branco delle caprette pronto ad approfittare dei rami potati e privati delle olive. Grazie anche al forte vento che ha fatto cadere molte olive sulle reti, abbiamo raccolto 250 kg. di belle olive per fare una prima macinata al frantoio.
Il frantoio dove abbiamo portato le olive è di tipo tradizionale, con grosse mole di pietra e pressione a freddo della pasta di olive, stratificata su dischi forati in centro sino a costituire una pila pressata poi sino a 400 kg/cmq. L'olio e l'acqua spremuti dalla pasta di olive vengono poi inviati ad un separatore centrifugo da cui esce un extravergine già pronto per essere consumato... sembra oro liquido, con riflessi verdastri e perlacei, con una opacità che perderà poi col tempo decantandosi.
La resa è stata di 52 kg. di olio, cioè 20,8 kg. ogni 100 kg. di olive, quindi il 20,8%.  Solo chi è amante della buona tavola può capire perchè si dedichi tanto tempo e fatica a curare le piante e poi raccogliere le olive anziché acquistare l'olio in un supermercato...

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