lunedì 1 dicembre 2003

COLTURE BIOLOGICHE


Dopo tre anni di convivenza tra le mie caprette nane e gli olivi posso fare alcune considerazioni. Quando ho iniziato a tenere le caprette il mio scopo principale era quello di tenere pulito il mio terreno da erba, cespugli e soprattutto rovi, cosa che per motivi di tempo non riuscivo a fare. Nei fine settimana riuscivo a malapena a curare un po' d'orto e le piante da frutto, gli olivi restavano così incolti e ci usciva a malapena la provvista d'olio per casa e per le cene con gli amici.
Un altro grosso problema erano i porcastri, incrocio tra il cinghiale ed il maiale che gente sciagurata ha liberato sulle nostre colline per avere selvaggina da cacciare ma che si sono rivelati un danno terribile. A differenza del cinghiale che raramente esce dai boschi dove vive e che è poco prolifico, questi incroci devastano anche gli orti tra le case, non avendo paura dell'uomo e sono molto prolifici, come il maiale domestico.
I muri a secco vengono distrutti per cercare le lumache, il terreno scavato per tuberi e lombrichi, viti e alberi di frutta distrutti... come la maggior parte di chi ha l'hobby del contadino o lo fa' di mestiere, ero veramente demoralizzato, avevo provato di tutto, recinti elettrici, altoparlanti che diffondevano musiche giorno e notte... restava solo come soluzione un recinto molto robusto, cosa non facile in un terreno scosceso come il mio.
Iniziato a progettare il recinto, ho pensato che poteva servire a due scopi, tener fuori i porcastri e tener dentro delle caprette a cui da tempo stavo pensando. Il lavoro è stato grande e ancora oggi non è finito, ogni tanto qualche porcastro riesce a trovare un punto debole e ad entrare, ma subito rinforziamo le difese e la cosa è diventata abbastanza infrequente.
Ora finalmente posso constatare che gli olivi traggono grande beneficio dalla presenza delle simpatiche ruminanti: le erbacce sono mangiate man mano che crescono, un'ottima concimazione organica è assicurata, abbondante e ben distribuita... quando poto gli olivi non devo più usare il biotrituratore per eliminare i rami, ci pensano loro e lasciano solo legna da ardere...non devo tagliare i polloni che crescono numerosi dal ceppo degli olivi, non fanno tempo a crescere che vengono brucati.
Tutte le piante infestanti come l'edera o la rosa canina non riescono neanche a germogliare, i rovi poi appena spuntano tra le pietre sono appetiti specialmente dai piccoli che frugano col musetto tra i sassi, tra una poppata e l'altra. Quest'anno, nonostante la siccità, nella zona da più tempo recintata abbiamo raccolto olive molto più belle e numerose che non in quella parte che sono riuscito a cintare solo questa estate.


E tutto questo senza concimi chimici, antiparassitari o altre diavolerie inventate dalle multinazionali per, dicono loro, facilitare il lavoro ai contadini...e arricchirsi ai danni della nostra salute. E poi, volete mettere la compagnia di un branco di simpatiche bestiole che quando girate per il terreno vi seguono in processione??

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