giovedì 18 dicembre 2003

IL CAPPERO



E' un cespuglio estremamente rustico, può crescere su un vecchio muro quasi senza terra, purchè sia ben esposto al sole. Dalla base dei rami secchi dell'anno precedente a primavera crescono i nuovi getti con le caratteristiche foglie tonde; alla base di ogni foglia c'è un bocciolo, che se non raccolto per essere messo sotto sale o aceto, diventerà un bel fiore bianco con i caratteristici stami violetti.

All'attaccatura di foglia e fiore ci sono due piccole spine ricurve, che si agganciano fastidiosamente ai vestiti di chi raccoglie i boccioli. I grandi fiori bianchi si schiudono la sera, per restare aperti sino a quando il sole caldo non fa' cadere petali e stami; il pistillo, se fecondato, si trasformerà in una sorta di piccolo cetriolo pieno dei semi. Anche il frutto (tapino), immaturo e tenero, può essere conservato come i boccioli.

L'insetto che più di ogni altro contribuisce all'impollinazione, è una grossa farfalla notturna con ali corte che battono velocemente e che riesce a restare immobile a pochi centimetri dal fiore il cui polline succhia con la lunga lingua... ricorda un po' il comportamento del colibrì.

Esiste una varietà di cappero più selvatica, con fiori piccoli e sfumati di viola.

Il cappero è una pianta longeva, a crescita lenta, difficile da propagare per talea, patisce molto l'umidità del terreno e la posizione migliore è sul bordo di un muretto a secco. Per me ha un grosso pregio oltre a produrre i gustosi capperi, le caprette non lo mangiano...

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