domenica 14 settembre 2003

LA PANCHINA DI BARCAGGIO

Ormai ci siamo, tra poche ore si parte per la Corsica... le caprette affidate agli amici, il traghetto prenotato, la casa idem. Due settimane di riposo, di bagni e di pesca alla traina (tempo permettendo) di cucina di pesce, formaggi e salumi locali (lonzo e figatellu).

Barcaggio è un paesino di pescatori, sull'estrema punta di capo Corso, quello che viene definito l'isola nell'isola perchè è una zona del tutto particolare rispetto al resto della Corsica. E' conosciuto per la spiaggia di dune, popolata più di bovini che di umani, eccetto agosto quando si riempie il piazzale del parcheggio a pagamento.

Buona parte della punta di capo Corso è riserva faunistica, sia perchè vi sostano gli uccelli migratori prima di attraversare il mar Ligure nel loro viaggio verso nord (o viceversa), sia per alcune specie animali endemiche come il gabbiano corso dal becco rosso corallo.
Esiste poi un sentiero che costeggia tutta la punta, da Macinaggio a Centuri, quello che percorrevano i doganieri per tenere sotto controllo tutti gli approdi della zona... è un sentiero bellissimo, quasi tutto a strapiombo sul mare, in mezzo alla macchia mediterranea e ai ginepri prostrati dal vento, però ci vogliono gambe buone (non le mie...) e fisico resistente, ma il paesaggio merita... una tappa è la torre di Agnello, sul capo verso la Capraia.

Barcaggio si trova a circa metà percorso, quindi il sentiero può essere percorso in due tappe, con la possibilità di fare uno spuntino da Nonò, la proprietaria del ristorantino sulla piazzetta, U Pescadore.
Io, non avendo le gambe buone, mi accontento di pescare alla traina lungo la costa o attorno alla Giraglia, un'isola brulla battuta dal vento su cui cresce solo erba concimata dai gabbiani... a gennaio, per le pioggie frequenti, era tutta verde.

Come già scritto, quando non sono in mare o in cucina, me ne sto' seduto sulla panca di serpentino verde davanti a casa, a guardare il mare con le onde che frangono contro l'isola, i cormorani che pescano all'imboccatura del porticciolo, un gabbiano che sta quasi tutto il giorno sulla punta della diga pronto a tuffarsi sui pesci di scarto che i pescatori gettano in mare pulendo le reti.
Molto spesso sono in compagnia, qualche amico si ferma a chiaccherare... lì il tempo scorre lentamente, senza frenesia... tra un bicchiere e l'altro si parla di avventure di pesca, magari esagerando un po' ...
Ormai sono di casa, sono stato lì anche una settimana a capodanno e abbiamo fatto il cenone da Nonò, eravamo in quindici, quasi tutto il paese... io ho portato zampone e lenticchie, una novità che è stata molto apprezzata, con la conseguenza che sono avanzate molte ostriche ed io e mia moglie abbiamo rischiato l'indigestione... sono buonissime, vengono dallo stagno di Diana, sotto Bastia, sono piccole ma piene.
Era anche stagione di calamari, ogni giorno ce ne regalavano e ci siamo levati la voglia... quest'anno di nuovo, capodanno a Barcaggio...

mercoledì 10 settembre 2003

LA FAMIGLIA AUMENTA






Dopo la pioggia di ieri ( ben 5 mm... sufficente appena a levare la polvere dagli olivi ) oggi era una giornata splendida, non una nuvola in cielo e il mare increspato da una discreta brezza, l'orizzonte si stagliava netto, insomma una giornata da foto...
Appena arrivato nel sito "reale", sono stato accolto da deboli belati, la capretta nel recinto maternità aveva partorito. Era già qualche giorno che mangiava poco ed era sempre coricata, partorirà al plenilunio, pensavo: infatti c'erano due caprette incerte sulle gambe, entrambe bianche e pressochè uguali
Un pò abbagliate dal sole forte, avevano trovato riparo all'ombra dell'olivo e cercavano i capezzoli della madre per le prime poppate... poi si sono messe in un angolo una sull'altra a dormire.
Sono rimasto un pò sulla panchina a guardarle, all'orizzonte si vedevano le cime delle montagne corse... non capita spesso in estate ... aspettatemi, pensavo, arrivo domenica...

sabato 6 settembre 2003

IL TERRIBILE LINDO

Come avevo previsto, questo capretto che non ha ancora tre mesi mi fa' ammattire... riesce ad uscire dalle maglie della rete e scorazzare nella zona coltivata, per fortuna non ama le foglie delle sterlitzie, ma le carrube riservate alla capra incinta nel recinto maternità, il pane secco tagliato a pezzetti e dentro un secchio che immancabilmente rovescia.
Io chiudo la rete dove lo vedo scappare quando lo sgrido, lui dopo un po' esce da un'altra parte, basta che ci passi la testa e via, nonostante sia cresciuto discretamente come si può vedere dalla foto, si allunga come un'anguilla.
Ormai finge di non sentirmi quando grido per farlo scappare, non si spaventa neppure se agito un bastone, ha capito che è solo una finta ...

Aggiornamento: non sono passate neanche 24 ore e il terribile capretto mi ha defoliato le piante di peperoni nell'orto... in compenso ho trovato il modo di farlo fuggire, basta uno spruzzo d'acqua e fugge belando come un matto da mamma capra!
 
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