domenica 31 agosto 2003

MARY E PINA

Oggi le due gemelline compiono 5 mesi, ad entrambe sono cresciuti dei cornini a gancetto, i pendini sul collo si sono allungati e somigliano a quelli della nonna Marta...
Questa è Mary, quella con i pendini sul collo scuri, è un pò più magra della sorellina, ma altrettanto vivace e segue come un'ombra la gemella.
Questa invece è Pina, con meno macchie scure e i pendini bianchi; è sempre lei che decide dove andare, sempre in cerca di un passaggio nella rete per entrare nella zona coltivata o arrampicarsi sulla catasta della legna per arrivare ai rami dell'albicocco. Nonostante i 5 mesi, ogni tanto corrono dalla madre Briciola a succhiare il latte che sarà sicuramente poco ...

lunedì 25 agosto 2003

PIPPO

I capretti di pochi mesi sono sempre belli e fanno tenerezza, le femminucce normalmente conservano una loro bellezza, tranne ovviamente eccezioni, i maschietti invece nel crescere perdono, almeno dal nostro punto di vista "umano", quel loro fascino...
I tratti si fanno più spigolosi, il mantello bianco diventa giallastro o sporco sul muso, l'odore poi non è certo Chanel n.5, almeno per le nostre narici! Però Pippo è un'eccezione, secondo mia moglie è il George Clooney dei capri (quello di no Martini, no Party... per capirci). Quando è arrivato da me aveva circa un mese, l'ho acquistato assieme alla madre e ad altre caprette ad aprile 2000; si era subito conquistato le simpatie di mia moglie perchè si arrampicava sul bordo del muretto contro la rete del recinto ed attendeva pazientemente i bocconcini di pane secco.


Ora, dopo tre anni, ha sviluppato un bel paio di corna, è un pò tozzo ma muscoloso, di indole molto tranquilla con gli "umani" ma litigiosa e dominante con gli altri maschi adulti, che tiene alla larga dal suo harem con cariche a testa bassa; un giorno un gatto passava appena fuori dal recinto, mentre le caprette lo guardavano sospettose con le orecchie diritte, lui è partito in picchiata come un caccia bombardiere, si è scagliato contro il malcapitato felino che non è stato ridotto a polpetta solo grazie alla robusta rete del recinto che ha assorbito l'urto delle corna... Il povero gatto, che non aveva certo intenzioni bellicose, è schizzato via come un razzo e non l'ho più visto nei dintorni... brutta gente, avrà pensato, gran brutta gente!

giovedì 21 agosto 2003

LINDO


Nel post di sabato 02 agosto ho parlato dei due capretti tzigani (così chiamati dall'amico Petre, rumeno) e della loro vivacità, come avevo anticipato li ho fatti andare con la madre assieme a tutti gli altri, non essendoci più il rischio che qualche volpe li portasse via, come può succedere con capretti troppo giovani, inoltre mi serviva il recinto maternità per un'altra capretta che dovrebbe partorire a breve.
Mentre il più grande dei due, Gigi (vedi foto sul post 02/08/03 ) segue la madre, il più piccolo, che mia moglie ha chiamato Lindo perchè tutto bianco, entra attraverso le maglie della rete nel recinto maternità, rischiando le cornate della capretta incinta, ed esce poi nella zona interdetta alle caprette perchè coltivata, passando a stento attraverso una maglia della rete..
La testa e le zampe anteriori passano agevolmente, il pancino e le zampe posteriori un po' meno... senza fermarsi a rosicchiare fiori o verdure, viene direttamente dove sono seduto a pranzare e mi salta sulle ginocchia senza che io me l'aspetti... sa che un panino sul tavolo c'è sempre,  io lo taglio a pezzetti e lui mangia, ritto sulle zampe posteriori sinchè non è sazio, mentre madre e fratello belano oltre la rete! Appena ha il pancino pieno, si mette a belare come un disperato e corre dalla madre, passando per un'altra maglia della rete.
Tutto questo sempre quando siamo seduti al tavolo a pranzare oppure prendiamo un caffè a metà pomeriggio... sembra proprio che aspetti di vedermi seduto... voglio  vedere cosa si inventerà quando sarà troppo grande per passare attraverso la rete!

lunedì 18 agosto 2003

LA PANCHINA

E' normale per un pensionato sedersi su una panchina, io però non sono un pensionato normale, per ora nessuno mi paga la pensione ... mi sono autopensionato, mi sono rotto di alzarmi tutte le mattine per fare 50 km. in auto e altrettanti alla sera per tornare a casa, dopotutto sono 37 anni che lavoro, nonostante la spondilite!
Anche la panchina non è una panchina normale, anzi sono due, simili e diverse, a 200 km. l'una dall'altra, che si guardano, una è rivolta a sud, l'altra a nord, entrambe però hanno davanti il mare e un'isola a circa un miglio, la Gallinara e la Giraglia.
Una panchina è nel mio terreno, il mio sito "reale", sotto un'oliva taggiasca centenaria i cui rami ricadono ad ombrello (evito di potarla per l'ombra che fa')... davanti un giuggiolo, un melograno e qualche ramo di vite, poi solo mare, da capo Mele a capo Noli con nel centro l'isola Gallinara.
E' una vecchia panchina, in rete metallica una volta plastificata, ora arrugginita in parte, non ricordo come sia arrivata qui... L'altra invece è a Barcaggio, sulla punta di capo Corso, fuori della casa che affitto da anni; è in serpentino verde, la stessa pietra dell'isola che ho lì davanti, la Giraglia... ci passo circa un mese all'anno, in due o tre riprese; quando non sono in mare a traina o in cucina a cucinare il pesce, mi ci siedo a guardare i traghetti che passano o i cormorani che pescano fuori del porticciolo.
Alla notte, dopo l'una, si spengono tutti i lampioni del paese e allora è uno spettacolo guardare le stelle, col naso per aria a cercare Andromeda o le Pleiadi, con accanto il bicchiere e una bottiglia di rosè corso ghiacciato... vedere le luci lampeggianti di un aereo di linea o quella fissa di un satellite che attraversa la volta celeste, il bagliore effimero di una stella cadente.
Vedere la Via Lattea, la nostra galassia, con miliardi di stelle, la vaga luminosità di Andromeda, la galassia più vicina con altrettante stelle, sapere che esistono miliardi di altre galassie... la nostra Terra è proprio un granello di sabbia nel Sahara dell'universo! Chissà se ci pensano i nostri politici o le stars di cinema e televisione...
Scusate tanto, è ferragosto e il mio 59° compleanno... ho bevuto troppo rosè ghiacciato!!

domenica 17 agosto 2003

MINNIE


Era l'ultimo giorno di marzo, ero sul lavoro quando ricevo la telefonata dell'amico Rabah, era su dal recinto delle caprette e si era accorto di una, Martina, che aveva appena partorito due caprette vicino allo sportello di ingresso... non sapeva cosa fare, gli dico di prendere in braccio le due neonate e portarle nel recinto dove una settimana prima erano nate le due gemelline, la madre lo avrebbe certo seguito.
Infatti tutto è andato per il meglio e l'indomani, primo aprile, ero su a vedere le ultime nate... quella bianca, più grossa, dormiva tranquilla, la più piccola invece continuava ad arrampicarsi sulla madre, come si può vedere dalla foto... era decisamente più piccola della sorella, ma sempre in movimento e raramente la vedevo dormire.
Dopo qualche giorno hanno iniziato a correre e giocare con le due gemelline, a saltare con le zampette rigide come se avessero delle molle sotto gli zoccoletti. Appena una saliva sul punto più alto del muretto, arrivava un'altra che la spingeva via per conquistare la posizione più alta, per essere poi spinta via dalla terza e così via, finchè stanche non si coricavano tutte sugli scalini del box degli attrezzi.
Le due madri invece non andavano molto d'accordo, pur essendo figlie della stessa capra, ogni tanto si scambiavano cornate... era divertente vedere quando le piccole decidevano di andare a bere il latte, a coppie correvano sotto la madre, dando una testata nella mammella, poi ognuna succhiava dal proprio capezzolo, mentre la madre paziente le annusava a turno, come per controllare che fossero le sue figlie e non le altre.
Mi sono sempre chiesto se queste testate, che spostano letteralmente il posteriore della madre, possano servire a favorire l'uscita del latte... di certo, specialmente quando i capretti sono più grandi e arrivano di corsa contemporaneamente, per la madre non deve essere una cosa piacevole....
Minnie
Dopo alcune settimane però la capretta bianca è morta per problemi intestinali e così la sopravvissuta, che ho chiamato Minnie, aveva entrambi i capezzoli a disposizione; non capita spesso che muoia qualche capretto, probabilmente la dissenteria era dovuta al cambio tra l'alimentazione lattea della madre a quella solida.

martedì 12 agosto 2003

LE GEMELLINE


Capita spesso che le caprette partoriscano due piccoli, è la norma. anche se possono essere uno nelle primipare o anche tre in femmine più anziane, ma molto spesso sono abbastanza diversi tra loro. A volte però i due neonati si assomigliano molto, come due gemelli... è appunto il caso di Pina e Mary.
Infatti sono molto simili come fisionomia e lunghezza del pelo, hanno entrambe i pendini nel sottogola come la nonna Marta, sono solo riconoscibili per le macchie del mantello, Pina è più chiara ed ha i pendini bianchi, Mary è più scura ed ha i pendini neri.
Era fine marzo 2003, la madre Briciola stava per partorire ed ho deciso di tenerla nel recinto interno, dove sono i box degli attrezzi e la "sala da pranzo", lì sarebbe stata più protetta da predatori e intemperie; oltretutto Briciola è la più domestica di tutte, le piace farsi accarezzare e grattare la testa, ha più il comportamento di un cane che di una capretta... inutile dire che è la mia preferita.
La foto è stata scattata il giorno stesso della nascita, dopo che la mamma le ha ben pulite e asciugate...

venerdì 8 agosto 2003

LE MISTERIOSE CICALINE

Come in tutta Italia, anche qui in Liguria la siccità è ai massimi storici e appunto alla siccità avevo attribuito un fenomeno mai notato prima... sotto le piante di fico, sul terreno, c'erano delle goccioline come se piovesse e anche il pelo delle caprette, nelle zone bianche, era imbrattato da queste goccioline di melata.
Mi stupiva però il fatto che fosse la prima volta che lo notavo, da noi d'estate la siccità è normale... un'altra cosa che non avevo mai visto, erano delle cicaline color grigio-azzurro che infestavano i rametti degli olivi piantati in primavera, che però sembrava non causassero danni alla pianta; se le spaventavo volavano via, per poi tornare quasi subito.
Mi è però venuto in mente che lo scorso anno, a Savona dove avevo la mia attività, a fine luglio ce ne erano tantissime, al mattino le trovavo morte in quantità tra la vetrina e la serranda, anche nell'ingresso del palazzo o sulle finestre delle case erano molto numerose... mi era stato detto che si trattava di un insetto del Sud America sbarcato a Porto Vado dalle navi bananiere.

Solo una ricerca in internet mi ha permesso di risolvere e collegare i due fenomeni... si tratta di una cicalina il cui nome scientifico è metcalfa pruinosa (Say) . Le larve (neanidi) di questo insetto infestano il lato inferiore delle foglie delle piante, tra cui il fico, producendo la melata che cade in goccioline e che sporca le caprette, gli adulti invece dopo essersi accoppiati depongono le uova che schiuderanno la prossima estate e muoiono.
La grande diffusione di questo insetto è dovuta al fatto che provenendo da un altro continente, non ha predatori specifici se non gli uccelli insettivori che però predano gli adulti che magari hanno già deposto le uova.

lunedì 4 agosto 2003

L'INCENDIO



Domenica, sono nel mio terreno con mia moglie e abbiamo appena finito il pranzo, disturbati dai due capretti che belano per avere dei pezzetti di pane, quando noto che la luce del sole si attenua, con tinte rossastre... uscito da sotto il pergolato, vedo, dietro il costone di fronte, un'enorme colonna di fumo che in breve oscura il sole.
Probabilmente è stata una cicca gettata accesa dal finestrino di un'auto, piccola brace che con la siccità, la calura e la lieve brezza marina ha creato un mostro che sta' divorando la macchia mediterranea, e dall' Aurelia in breve arriva alla pineta sulla sommità della collina.  Negli anni scorsi mi sarei subito agitato, cercando di predisporre difese adatte, manichette per spruzzare acqua, controllato i serbatoi e le pompe, ora, con un terreno perfettamente ripulito dalle mie caprette, non avevo altro da fare che controllare l'evolvere della situazione.
Sapevo bene, per l'esperienza avuta come volontario antincendio, che con una simile siccità i mezzi normali di terra avrebbero fatto poco, fortunatamente è subito intervenuto un elicottero e successivamente un Canadair che caricando in mare tonnellate di acqua, le scaricava in breve sulle fiamme, sorvolandoci rumorosamente per poi in picchiata ritornare giù a ricaricare... in ogni caso, la spola tra mare e cima della collina è andata avanti sino a buio per spegnere gli ultimi focolai, ero già sottocasa ad Alassio e vedevo il Canadair che si sollevava dal mare con le luci accese. 

sabato 2 agosto 2003

CAPRETTI TZIGANI

In precedenza ho raccontato il "parto in diretta" di due capretti, proprio il giorno che partivo per una vacanza di pesca in Corsica... Avevo lasciato la cura dell'orto, galline e caprette ai miei amici Valerio e Petre, quindi in buone mani...
Valerio ha la passione della cucina, cosa che ha fatto anche professionalmente anni fa', quindi ha più feeling con le galline, produttrici di uova fresche che sono l'ingrediente principale di tagliatelle, pasta al forno e spaghetti carbonara ... lui con le galline ci parla, prepara degli ottimi pastoni con gli avanzi delle cene tra amici, le sgrida quando con il loro razzolare sporcano l'acqua dell'abbeveratoio automatico... per par-conditio parla anche col gallo, rassicurandolo sulle intenzioni di Rabah, l'amico algerino che lo vorrebbe fare col cous-cous....
Petre invece, da buon contadino allevatore, preferisce dedicarsi alle caprette, sopratutto a quella nel recinto maternità che aveva appena partorito... Alla mia partenza si è subito autoincaricato della cura di madre e figli, scegliendo i rami migliori tra i cespugli che tagliava per far pulizia intorno agli olivi, controllando sempre la ciottola dell'acqua  e ha abituato quasi subito i due capretti a mangiare la crusca dalle sue mani...

Da notare che la capretta madre, è la più scorbutica e cattiva del branco, ha le corna lunghe e il muso nero, tiene a distanza le altre con cariche improvvise a testa bassa, sopratutto quando distribuisco il pane secco...erano sopratutto le caprette più piccole tra cui la mia preferita Briciola a farne le spese, ma era capace anche di sfidare i maschi... devo dire che però la gravidanza e l'isolamento nel recinto maternità l'hanno un po' rabbonita. I piccoli comunque, grazie a Petre, sono diventati molto domestici, escono facilmente delle maglie della rete del recinto per venire a prendere dei bocconcini di pane o a rosicchiare le foglie basse delle viti, mentre la madre bela disperata per richiamarli indietro.

Ora dovrò riunirli al branco, ma rimando sempre perchè questi due piccoli birbantelli, che Petre chiama tzigani e che credo capiscano solo il rumeno, sono proprio di compagnia.. il rischio però è che nel loro scorrazzare arrivino sino all'orto o alle amate sterlitzie, e allora sarebbero problemi...

venerdì 1 agosto 2003

LE CAPRETTE E LA FRUTTA




Se vedete alcune caprette bighellonare con indolenza sotto un albero da frutta, dove il terreno è sarchiato e non c'è erba da brucare, vuol dire che la frutta sui rami inizia a maturare ... basta un refolo di vento che faccia cadere qualcosa e vedrete qualche capretta partire con scatto da centometrista per prendere il frutto al volo, precedendo le altre...
Se decidete di raccogliere le albicocche, dovete mettere in conto che ogni frutto che vi sfugge e cade al suolo deve essere considerato perso, state tranquilli che l'intero branco è sotto la scala col muso per aria e che le albicocche che cadono non toccano neanche terra, vengono addentate al volo.
Lo scorso anno per motivi climatici, aveva fatto freddo durante la fioritura, di albicocche ce n'erano poche e le avevo praticamente raccolte tutte entro giugno, lasciandone ben poche alle caprette, che si erano dovute accontentare di qualche prugna, anche quelle scarse...
Per questo motivo, quando a metà agosto ho visto alcune caprette con il muso sporco di arancione, non riuscivo a capire che frutta avessero trovato...sorbe e carrube maturano in autunno, e poi non sono color arancio... Solo dopo qualche giorno ho scoperto cosa mangiavano... i fichi d'india! Nonostante le fastidiosissime spine, come ben sa chi si azzarda a raccogliere questi frutti, se ne facevano scorpacciate, anzi anche qualche foglia era ben rosicchiata...
Oggi, guardando il fico d'india nella scarpata sotto l'orto (vedi foto) ho notato che i frutti iniziano a maturare... quanto ci vorrà perchè le caprette se ne accorgano?
 
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