lunedì 21 novembre 2005

Pausa blog





Per un intervento chirurgico già programmato da tempo sarò "fuori servizio" per due settimane.
Animali e piante sono affidati ad un amico, a presto...

mercoledì 16 novembre 2005

Rose e mare

Dopo tre giorni di pioggia, sempre benvenuta vista la siccità cronica di questi ultimi tempi, un bel mercoledì di sole e sul mare una leggera brezza. La pioggia e l'aria fresca fanno bene alle rose, che anzichè sfiorire in pochi giorni come in estate, durano parecchi giorni...




Stasera di nuovo nuvole in arrivo ed il barometro che precipita, pressione molto bassa quindi vento e pioggia in arrivo. Io mi fido di più del barometro che di tutte le varie previsioni che circolano, un bel barometro tradizionale con la lancetta che reagisce ai colpetti sul vetro per capire se sale o scende, altro che moderne tecnologie.

venerdì 11 novembre 2005

Brodo di giuggiole

E' stagione di giuggiole, un frutto ormai dimenticato ma per il quale da bambino rischiavo le fucilate a sale nel fondoschiena. Gli alberi carichi di frutti erano presi di mira da noi ragazzini che approfittavamo della minima disattenzione del proprietario per fare razzia... ora i tempi sono cambiati, dove c'erano orti ora ci sono condomini, i ragazzini hanno le merendine in tasca o gli euro per comperarsele, non certo la fame che avevamo noi, con i pantaloni rammendati e ginocchia piene di bozzi.
Tutti conoscono l'espressione “andare in brodo di giuggiole”, ma non so quanti ne conoscano l'origine: il brodo di giuggliole è uno sciroppo dolce, fatto con giuggiole un po' passe, uva bianca e cotogne, a volte con aggiunta di rhum.
Lo facevano i contadini per offrirlo agli ospiti importanti, assieme a biscotti.



Io ho due qualità di giuggiole, una che fa' frutti piccoli, asprigni ma gustosi, un'altra invece che fa' frutti grossi e con più polpa, ma con meno gusto. Però non riuscirei mai a fare il brodo di giuggiole, man mano che maturano le raccolgo e le mangio, sapore di gioventù...

sabato 5 novembre 2005

L'alchechenge


Un altro frutto strano, di quei frutti che magari abbiamo assaggiato, ma di cui non conoscevamo il nome o la pianta.
L'alchechenge è una pianta erbacea, coltivata stagionalmente come il pomodoro nei climi freddi, perenne invece nei climi temperati o caldi. Parente stretto di una pianta europea che si usa essiccata come ornamentale, proviene come quasi tutte le solanacee (pomodoro, patata, peperone )dal sud america, erano coltivati dagli inca. Non per niente si è scritto che il valore di tutto l'oro predato dagli spagnoli agli inca non è neanche una minima parte dei “tesori vegetali” che ci hanno tramandato questi straordinari coltivatori andini.



Il frutto dell'alchechenge è simile ad un piccolo pomodoro di colore giallo-arancio racchiuso in una specie di lanternino che a maturazione secca. L'uso classico dell'alchechenge è quello di tuffare il frutto nel cioccolato ed usare queste palline come guarnizione di torte o cioccolatini. Usato soprattutto in Austria, patria di golosi, ora è facile trovarlo anche nella pasticceria di ristoranti alla moda.



E' di facile coltivazione e cresce abbastanza velocemente, conviene sorreggerlo con delle canne come il pomodoro, ma a differenza di questo non ha bisogno di trattamenti chimici, basta un angolino soleggiato anche in giardino, perchè è anche una pianta abbastanza decorativa, belle foglie a cuore, fiorellini giallo neri ed i curiosi frutti. Forza, bloggers polliceverdeforniti...
 
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