Quello descritto da Ruggeri nella sua bella canzone è un mare triste, bagnato di pioggia, battuto dal vento di tramontana... è il mare che posso vedere oggi dal mio terrazzino sulla spiaggia, c'è pure un cane che corre sulla riva inseguendo qualcosa portato dal vento come nella canzone...
Ma il mare anche in inverno può essere diverso, basta che un po' di alta pressione sul Mediterraneo faccia deviare le perturbazioni atlantiche e il mare può essere questo, come in un'alba d'estate... forse la temperatura è più bassa, ma la spiaggia è deserta, senza gli ombrelloni e le cabine ...
Il sole non è ancora uscito dal mare, le luci di capo Mele e del molo sono ancora accese, il mare è una tavola, immobile... sulla palma gli storni iniziano a stridere, presto si alzeranno in volo e dopo varie evoluzioni faranno un unico stormo con quelli delle altre palme ed eucaliptus e partiranno in volo alla ricerca di oliveti da depredare.
Sono turisti invernali, giunti qui dal nord a svernare, a rimpizzarsi di olive per rifarsi della fatica del viaggio e per essere pronti a primavera per ripercorrere la strada di casa.
Il mare d'inverno, è come un film in bianco e nero visto alla TV...cantavano Ruggeri e la Bertè, ma può essere anche un film a colori.
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