Parlavi alla luna, giocavi coi fiori
avevi l'età che non porta dolori
e il vento era un mago, la rugiada una dea
nel bosco incantato di ogni tua idea
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avevi l'età che non porta dolori
e il vento era un mago, la rugiada una dea
nel bosco incantato di ogni tua idea
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E venne l'inverno che uccide il colore
e un babbo Natale che parlava d'amore
e d'oro e d'argento splendevano i doni
ma gli occhi eran freddi e non erano buoni
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e un babbo Natale che parlava d'amore
e d'oro e d'argento splendevano i doni
ma gli occhi eran freddi e non erano buoni
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Coprì le tue spalle di argento e di lana,
di perle e smeraldi intrecciò una collana
e mentre incantata lo stavi a guardare
dai piedi ai capelli ti volle baciare
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di perle e smeraldi intrecciò una collana
e mentre incantata lo stavi a guardare
dai piedi ai capelli ti volle baciare
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E adesso che gli altri ti chiamano dea
l'incanto è svanito da ogni tua idea
ma ancora alla luna vorresti narrare
la storia di un fiore appassito a Natale,
la storia di un fiore appassito a Natale.
l'incanto è svanito da ogni tua idea
ma ancora alla luna vorresti narrare
la storia di un fiore appassito a Natale,
la storia di un fiore appassito a Natale.
Fabrizio De Andrè
Ho voluto postare questa bella e poco conosciuta canzone-poesia di De Andrè, per ricordarlo in questo periodo di canzoni natalizie melense... nella piazzetta sotto casa mia oltre agli addobbi luminosi ed a un povero abete segato e piazzato lì in mezzo, hanno installato degli altoparlanti che diffondono lagnosissimi cori di bimbi, per la gioia di chi verrà al mare a trascorrere le feste.
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