In precedenza ho raccontato il "parto in diretta" di due capretti, proprio il giorno che partivo per una vacanza di pesca in Corsica... Avevo lasciato la cura dell'orto, galline e caprette ai miei amici Valerio e Petre, quindi in buone mani...
Valerio ha la passione della cucina, cosa che ha fatto anche professionalmente anni fa', quindi ha più feeling con le galline, produttrici di uova fresche che sono l'ingrediente principale di tagliatelle, pasta al forno e spaghetti carbonara ... lui con le galline ci parla, prepara degli ottimi pastoni con gli avanzi delle cene tra amici, le sgrida quando con il loro razzolare sporcano l'acqua dell'abbeveratoio automatico... per par-conditio parla anche col gallo, rassicurandolo sulle intenzioni di Rabah, l'amico algerino che lo vorrebbe fare col cous-cous....
Petre invece, da buon contadino allevatore, preferisce dedicarsi alle caprette, sopratutto a quella nel recinto maternità che aveva appena partorito... Alla mia partenza si è subito autoincaricato della cura di madre e figli, scegliendo i rami migliori tra i cespugli che tagliava per far pulizia intorno agli olivi, controllando sempre la ciottola dell'acqua e ha abituato quasi subito i due capretti a mangiare la crusca dalle sue mani...
Da notare che la capretta madre, è la più scorbutica e cattiva del branco, ha le corna lunghe e il muso nero, tiene a distanza le altre con cariche improvvise a testa bassa, sopratutto quando distribuisco il pane secco...erano sopratutto le caprette più piccole tra cui la mia preferita Briciola a farne le spese, ma era capace anche di sfidare i maschi... devo dire che però la gravidanza e l'isolamento nel recinto maternità l'hanno un po' rabbonita. I piccoli comunque, grazie a Petre, sono diventati molto domestici, escono facilmente delle maglie della rete del recinto per venire a prendere dei bocconcini di pane o a rosicchiare le foglie basse delle viti, mentre la madre bela disperata per richiamarli indietro.
Ora dovrò riunirli al branco, ma rimando sempre perchè questi due piccoli birbantelli, che Petre chiama tzigani e che credo capiscano solo il rumeno, sono proprio di compagnia.. il rischio però è che nel loro scorrazzare arrivino sino all'orto o alle amate sterlitzie, e allora sarebbero problemi...
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